Rusalka

Ordina biglietti
PreviousLuglio 2027
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
Sa
Do

 

Opera in tre atti

 

Trama

Rusalka è uno dei lavori dello scrittore Jaroslav Kvapil giovane e poco conosciuto ai tempi della stesura dell'opera, poi molto celebrato nel teatro boemo. Tratta una fiaba di carattere sentimentale amoroso ambientata in una natura incantata e personaggi vicini alla tradizione popolare slava. Questo aspetto fu quello che colpì la sensibilità del compositore ceco nella scelta dell'opera l'indomani della fortunata Il diavolo e Caterina. La storia riprende parte della fiaba Undine del tedesco Friedrich de la Motte Fouqué, e de La sirenetta di Andersen.

 

Atto primo

Sulle sponde di un lago

Una notte nel lago di un bosco, chiamato dalle fate (Hou, hou, hou), lo Spirito delle acque emerge dai flutti per giocare assieme a loro. Appare l'ondina Rusalka, ninfa dei laghi e dei fiumi, la quale parlando con lo Spirito delle acque, suo padre, gli confessa il suo intento di prendere sembianze umane per tentare di sposare un principe del quale si è follemente innamorata. Dopo aver tentato invano di dissuaderla, lo spirito le indica la capanna della strega Jezibaba che può aiutarla. Rusalka rimane sola e prima di rivolgersi alla strega si augura che la luna preservi il sonno dell'amato (Mesícku na nebi hlubokém - "Inno alla luna").


Giunta alla capanna la strega accetta di compiere l'incantesimo, ma in cambio le chiede il suo vestito trasparente di ondina e stabilisce un patto: dovrà perdere la voce e subire una maledizione, nel caso in cui il principe dovesse tradirla, cioè che ella per l'eternità sia dannata a vagare in solitudine negli abissi e che anche il principe sia condannato. La strega prepara il filtro (Tedy pojd', honem pojd).


L'indomani all'alba il principe si trova a passare nei pressi del lago assieme ai suoi compagni preceduto dal canto di un cacciatore (Jel mlady lovec, jel a jel). D'un tratto si sente magicamente attratto dalle acque e stanco, così allontana i compagni di caccia invitandoli a tornare al castello. Da una capanna esce Rusalka e il giovane si trova presto sedotto dalla bellezza della ragazza (Vidino divná, presladká) la quale, muta, non può fare altro che gettarsi fra le braccia del principe. Anch'egli ormai innamorato la invita a seguirlo al palazzo.

 

Atto secondo

Il palazzo del principe

Fervono al castello i preparativi per le nozze del principe con la muta forestiera. Incuriosito, il guardacaccia chiede al garzone di cucina che cosa stia succedendo e se sia vera la notizia del matrimonio del principe con una misteriosa donna (Járku, járku, klouce milé). Avuta conferma della cosa i due si confidano che malvedono questa misteriosa forestiera in quanto venuta dal profondo del bosco dove vivono strane creature, così si augurano che la chiacchiera che una bella principessa straniera venuta per le nozze starebbe per conquistare il cuore dello sposo sia vera affinché non si comprometta inevitabilmente il destino del loro principe.


A palazzo la bella principessa brucia dall'invidia per questo amore e vuole conquistare il principe. Rusalka, triste in quanto avverte il cambiamento del suo amante a causa dell'avversaria, viene mandata a prepararsi per la festa. Approfittando di questo, la principessa straniera cerca di sedurre il principe.
Si arriva al ballo e tutto è festa tra danze e cori degli invitati, ma allo Spirito delle acque non sfugge la passione che sta per divampare fra il principe e l'invitata, così dispiaciuto emerge da una fontana ed avvisa Rusalka, (Stokrát bys byla clovekem) che affranta, così tanto da ritrovare la voce, si duole anch'ella con il proprio padre per l'imminente nefasto destino che la vede perdere il suo amore terreno e l'impossibilità di tornare tra gli affetti delle acque. Maledice la specie umana e riconosce come fossero stati giusti i consigli del padre.


Intanto il principe e la principessa straniera nel giardino del palazzo tessono un appassionato duetto d'amore. D'un tratto Rusalka, nell'estremo tentativo di recuperare il principe, si getta tra le braccia dell'amato che stava stringendo l'umana rivale, ma il principe, impaurito dal suo pallore e dalla sua freddezza, la respinge. A quel punto lo Spirito delle acque reagisce sdegnato contro i due giovani umani, minaccia il principe predicendogli che Rusalka e lui non si separeranno mai. Rusalka viene presa dal padre e portata con sé mentre il principe stordito chiede aiuto alla principessa straniera che invece si allontana con freddo sprezzo.

 

Terzo Atto

Sulle sponde di un lago

Rusalka è condannata ad errare per sempre perché è stata tradita dal principe. Così la giovane, alla luce delle sera, chiede alla strega un'altra possibilità (Mladosti své pozbavena). La strega Jezibaba sentenzia, porgendole un coltello, che la giovane potrà sfuggire alla sua condanna se ucciderà il suo amato, ma Rusalka rinuncia e si tuffa nel lago. Rusalka scompare tra le onde mentre compaiono sulla scena il guardacaccia e lo sguattero che vengono a consultare la strega per guarire il loro principe affetto da una misteriosa malattia, ma vengono messi in fuga dallo Spirito delle acque ancora in collera per quanto successo a Rusalka. Le fate festose (Mám, zlaté vlásky mám) non placano il dolore dello spirito di Rusalka. Il principe accorre al lago affranto dalle pene amorose e gli appare Rusalka che lo redarguisce amorevolmente per il suo tradimento. (Milácku, znás mne, znás?) Il principe implora il suo perdono e vuole baciarla, ma Rusalka lo avverte che si tratterà di un bacio mortale. Il principe accetta la sua sorte pur di morire nelle braccia della sua amata e trovare così finalmente pace.

Programma e cast

Durata approssimativa: 3 ore e 30 minuti

 

PRINCIPE: Piotr Beczała | 22, 25, 28 giugno e 1, 4, 7 luglio
PRINCIPE: Ryan Capozzo | 6 luglio
PRINCIPESSA STRANIERA: Karita Mattila
RUSALKA: Asmik Grigorian | 22, 25, 28 giugno e 1, 4, 7 luglio
RUSALKA: Vanessa Goikoetxea | 6 luglio
VODNIK, GNOMO DELL'ACQUA: Alexandros Stavrakakis
JEŽIBABA, LA STREGA: Okka von der Damerau
HAJNY, FORESTER: Manel Esteve
KUCHTÍK, RAGAZZO DI CUCINA: Laura Orueta
LOVEC, IL CACCIATORE: David Oller
PRIMA NINFA: Juliette Aleksanyan
SECONDA NINFA: Laura Fleur
TERZA NINFA: Alyona Abramova

 

REGIA: Christof Loy
COREOGRAFIA: Klevis Elmazaj
SCENOGRAFIA: Johannes Leiacker
COSTUMI: Ursula Renzenbrink
PRODUZIONE: Gran Teatre del Liceu, Teatro Real (Madrid), Staatsoper Dresden e Palau de les Arts (Valencia)
CORO DEL GRAN TEATRE DEL LICEU (PABLO ASSANTE, DIRETTORE)
ORCHESTRA SINFONICA DEL GRAN TEATRE DEL LICEU
DIRETTORE: Josep Pons

Galleria fotografica
Liceu
© Liceu
Liceu
© Liceu
Liceu
© Liceu
Liceu
© Liceu

Gran Teatre del Liceu

Il Gran Teatre del Liceu, conosciuto anche come El Liceu, è il teatro attivo più antico e prestigioso di Barcellona e uno dei più importanti teatri d'opera del mondo.

Sito nella Rambla dels Caputxins è palcoscenico, da più di 150 anni (1847), delle più prestigiose opere e dei migliori cantanti del mondo, nonché simbolo e luogo di incontro dell'aristocrazia e della borghesia catalana.

Teatro dell'Opera di Barcellona, il Gran Teatre del Liceu, è stata fondata sulla Rambla nel 1847 ed ha continuato negli anni a svolgere il suo ruolo di centro culturale e artistico e uno dei simboli della città.

Oggi è di proprietà pubblica (da parte del Governo della Catalogna, Comune di Barcellona, Barcellona Consiglio Provinciale e il Ministerio de Educación, Cultura y Deporte) e gestito dalla Fundació del Gran Teatre del Liceu che, oltre agli organismi di cui sopra, incorpora il Consiglio Patrocinio e la Societat del Gran Teatre del Liceu (la vecchia società dei proprietari).

Eventi correlati